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I dissesti stradali e gli interventi di manutenzione

Articolo realizzato in collaborazione con la consorziata Edil Centro

In questo approfondimento trattiamo il tema dei dissesti stradali, un tema sempre “caldo”, sia per gli addetti ai lavori che per gli utilizzatori, ossia i cittadini, che spesso lamentano una scarsa manutenzione o il fatto che le strade sono “sempre piene di buche”.

Innanzitutto, cerchiamo di capire cosa si intende per dissesto stradale.

Il dissesto stradale: di cosa si tratta

Un dissesto stradale è un’alterazione delle normali condizioni della pavimentazione. Queste alterazioni possono riguardare sia la regolarità sia la continuità del manto stradale.

Come puoi leggere in questo focus di Edil Centro dedicato alla tematica (https://www.edil-centro.com/pavimentazione-stradale-tipologie-di-dissesto-e-interventi-di-riparazione-buche/) esistono tre tipi di dissesto:

  • Alterazioni delle condizioni della superficie della pavimentazione
    Questa tipologia di dissesti rappresenta situazioni di alterazione delle normali condizioni della superficie della pavimentazione, generando, soprattutto, problemi di aderenza e rumore.
  • Alterazioni della regolarità della pavimentazione
    Questa tipologia di dissesti rappresenta situazioni di alterazione della regolarità del piano viabile, sia in senso trasversale che longitudinale. Queste alterazioni possono incidere significativamente sulla regolarità del moto di veicoli/ciclomotori e sull’efficacia dello smaltimento dell’acqua di pioggia.
  • Fessurazione della pavimentazione
    L’ultima tipologia di dissesti rappresenta situazioni di alterazione della continuità della pavimentazione a causa di fessure. Si tratta di alterazioni che incidono sulla qualità della pavimentazione percepita dagli utenti, sulla durata della pavimentazione e sulle condizioni di regolarità in quanto le fessure possono provocare la creazione di buche  distacchi improvvisi.

L’usura del manto stradale rappresenta senz’altro un problema per la sicurezza di tutti:  pedoni, ciclisti, motociclisti e automobilisti.  

Ma quali sono le cause di deterioramento della pavimentazione stradale?

Tra le principali cause, possiamo citare l’incremento del traffico e delle sollecitazioni dei veicoli adibiti al trasporto personale e commerciale, il maggiore carico dei mezzi, il trascorrere del tempo e alcuni fattori ambientali non sempre prevedibili, che vanno a concorrere al deterioramento delle sedi stradali.

Gli interventi di manutenzione: quali sono in sintesi

Per il sistema trasporti e per lo sviluppo infrastrutturale, risultano fondamentali gli interventi di manutenzione, la cui pianificazione deve essere adeguata e puntuale.

L’obiettivo degli interventi di manutenzione è quello di evitare che l’acqua penetri all’interno della struttura della strada. Per questo motivo, è necessario che lo strato più superficiale della strada, ossia il manto, sia sempre impermeabile e che vengano installati efficaci impianti drenanti https://aquamat.it/soluzioni/drenaggio/ , che impediscono all’acqua di depositarsi ai bordi delle strade.

Il risanamento strutturale del piano stradale è normalmente volto a recuperare quanto più possibile la condizione della pavimentazione preesistente. Vi sono diversi tipi di interventi possibili:

  • il rifacimento totale, una scelta frequente quando si affianca ad un progetto urbanistico di miglioramento, che includa variazioni ed estensioni per sostenere un maggior volume di traffico;
  • la costruzione di strati supplementari (di materiale granulare e/o asfalto) sulla parte alta del manto preesistente: la scelta forse più semplice, soprattutto per le strade a traffico intenso, anche se nella maggior parte dei casi un aumento dell’innalzamento del manto può causare problemi di drenaggio e di accesso.

Il Consorzio Aquamat offre soluzioni per la manutenzione della pavimentazione stradale, ed è in grado di consigliare i prodotti più idonei, sia se si tratta sia di una riparazione rapida, sia per interventi di medio/lungo termine.

Nei magazzini delle consorziate Aquamat, inoltre, troviamo anche tutta una serie di articoli per il drenaggio stradale tra cui chiusini e caditoie in ghisa, sistemi di drenaggio e dispersione delle acque piovane, tubi ovb fessurati, tubi in PEAD corrugato fessurati. 

Contattaci per maggiori informazioni.

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Che cosa significa “criticità idrica”

Cosa sta succedendo in Italia

La situazione idrica in Italia è davvero drammatica, tanto da sembrare un paradosso.

Da un lato siccità e aridità hanno accompagnato anche questa stagione estiva e gran parte del 2022.

Dall’altro, un’intensificazione di piogge “monsoniche” e “bombe d’acqua” che non riescono ad essere gestite e che provocano danni importanti a strade, viabilità e persone. L’ultimo triste episodio risale proprio a pochi giorni fa dove l’alluvione abbattutasi sulle Marche ha causato diversi morti e ingenti danni.

Il contenimento dell’acqua durante e dopo i fenomeni intensi sta diventando difficile; i sistemi di raccolta delle acque bianche vanno naturalmente in tilt, non essendo progettati per eventi di grande portata, sebbene oramai sempre più frequenti. 

Cosa fare?

Tutti questi segni del cambiamento climatico,  rendono impellente la necessità di gestire strutturalmente eventi rapidi e catastrofici

Le soluzioni esistono e diverse città, anche europee, hanno affrontato il problema della la gestione delle acque con interessanti progetti in cui vengono creati spazi pubblici multifunzionali che, nel caso di inondazioni o forti piogge, si trasformano in bacini di raccolta e stoccaggio delle acque piovane.

La rete acquedottistica italiana

Nel nostro paese abbiamo una rete acquedottistica di oltre 500.000 chilometri che dovrebbe distribuire circa 8,2 miliardi di metri cubi d’acqua nelle nostre case. L’Italia, infatti, si presenta come uno dei paesi più idrovori d’Europa, con un consumo di circa 120-150 metri cubi d’acqua che vengono utilizzati in media da ogni famiglia in un anno.

Ma, a causa del deterioramento della rete stessa, una parte cospicua di questi 8,2 miliardi di metri cubi di acqua si disperde.

PNRR e nuove misure

Nel 2022 il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha assegnato 607 milioni di euro del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) a 21 progetti volti a ridurre le perdite di acqua potabile nella rete degli acquedotti.
Secondo il progetto, entro il 31/03/2026 fine del 2024, circa 69.000 chilometri di condotte ad uso potabile verranno attrezzate di strumentazioni e sistemi di controllo innovativi per la localizzare e ridurre le perdite.

Questi interventi favoriranno una migliore gestione dell’acqua, riducendo gli sprechi e le inefficienze.

Questo è quanto dichiara il Ministro Enrico Giovannini: “Abbiamo concentrato le risorse su due filoni: la riduzione delle perdite di acqua potabile, indispensabile per assicurare un servizio essenziale per i cittadini, e il miglioramento della sicurezza dell’approvvigionamento idrico, per aumentare la resilienza delle grandi dighe esistenti e la loro funzionalità. Inoltre, gli investimenti sono stati accompagnati da una riforma, prevista dal Pnrr, del sistema di governance per assicurare la pianificazione degli interventi e da un nuove norme che consentiranno anche la realizzazione tempestiva degli interventi dei concessionari che gestiscono le grandi dighe”.

Il Consorzio Aquamat vuole riporre molta fiducia nei provvedimenti governativi in materia di reti idriche. Grazie alle misure che verranno adottate potrà partecipare attivamente al progetto grazie alle soluzioni che propone per il contenimento ed il recupero delle acque piovane, ma anche agli articoli per la gestione delle acque attraverso il sistema acquedottistico italiano.

Scopri di più sul Recupero delle Acque → https://aquamat.it/soluzioni/depurazione/ Scopri di più sulle soluzioni per Acquedotti → https://aquamat.it/soluzioni/acquedotti/