Che cosa significa “criticità idrica”

Cosa sta succedendo in Italia

La situazione idrica in Italia è davvero drammatica, tanto da sembrare un paradosso.

Da un lato siccità e aridità hanno accompagnato anche questa stagione estiva e gran parte del 2022.

Dall’altro, un’intensificazione di piogge “monsoniche” e “bombe d’acqua” che non riescono ad essere gestite e che provocano danni importanti a strade, viabilità e persone. L’ultimo triste episodio risale proprio a pochi giorni fa dove l’alluvione abbattutasi sulle Marche ha causato diversi morti e ingenti danni.

Il contenimento dell’acqua durante e dopo i fenomeni intensi sta diventando difficile; i sistemi di raccolta delle acque bianche vanno naturalmente in tilt, non essendo progettati per eventi di grande portata, sebbene oramai sempre più frequenti. 

Cosa fare?

Tutti questi segni del cambiamento climatico,  rendono impellente la necessità di gestire strutturalmente eventi rapidi e catastrofici

Le soluzioni esistono e diverse città, anche europee, hanno affrontato il problema della la gestione delle acque con interessanti progetti in cui vengono creati spazi pubblici multifunzionali che, nel caso di inondazioni o forti piogge, si trasformano in bacini di raccolta e stoccaggio delle acque piovane.

La rete acquedottistica italiana

Nel nostro paese abbiamo una rete acquedottistica di oltre 500.000 chilometri che dovrebbe distribuire circa 8,2 miliardi di metri cubi d’acqua nelle nostre case. L’Italia, infatti, si presenta come uno dei paesi più idrovori d’Europa, con un consumo di circa 120-150 metri cubi d’acqua che vengono utilizzati in media da ogni famiglia in un anno.

Ma, a causa del deterioramento della rete stessa, una parte cospicua di questi 8,2 miliardi di metri cubi di acqua si disperde.

PNRR e nuove misure

Nel 2022 il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha assegnato 607 milioni di euro del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) a 21 progetti volti a ridurre le perdite di acqua potabile nella rete degli acquedotti.
Secondo il progetto, entro il 31/03/2026 fine del 2024, circa 69.000 chilometri di condotte ad uso potabile verranno attrezzate di strumentazioni e sistemi di controllo innovativi per la localizzare e ridurre le perdite.

Questi interventi favoriranno una migliore gestione dell’acqua, riducendo gli sprechi e le inefficienze.

Questo è quanto dichiara il Ministro Enrico Giovannini: “Abbiamo concentrato le risorse su due filoni: la riduzione delle perdite di acqua potabile, indispensabile per assicurare un servizio essenziale per i cittadini, e il miglioramento della sicurezza dell’approvvigionamento idrico, per aumentare la resilienza delle grandi dighe esistenti e la loro funzionalità. Inoltre, gli investimenti sono stati accompagnati da una riforma, prevista dal Pnrr, del sistema di governance per assicurare la pianificazione degli interventi e da un nuove norme che consentiranno anche la realizzazione tempestiva degli interventi dei concessionari che gestiscono le grandi dighe”.

Il Consorzio Aquamat vuole riporre molta fiducia nei provvedimenti governativi in materia di reti idriche. Grazie alle misure che verranno adottate potrà partecipare attivamente al progetto grazie alle soluzioni che propone per il contenimento ed il recupero delle acque piovane, ma anche agli articoli per la gestione delle acque attraverso il sistema acquedottistico italiano.

Scopri di più sul Recupero delle Acque → https://aquamat.it/soluzioni/depurazione/ Scopri di più sulle soluzioni per Acquedotti → https://aquamat.it/soluzioni/acquedotti/

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