Il primo catalogo generale del Consorzio Aquamat è finalmente realtà!
Un importante strumento di lavoro, operativo e strategico, utile alla rete commerciale dei nostri punti vendita in Italia.
Oltre 360 pagine dalla grafica accattivante e moderna, ricche di immagini, tabelle dimensionali e informazioni tecniche sui prodotti. L’indice iniziale suddivide il catalogo in 11 sezioni che corrispondono agli 11 canali di vendita in cui i prodotti trovano mercato. Ogni canale di vendita viene identificato con un colore ben preciso che semplifica la lettura da parte dell’utente e rende più immediato il collegamento “prodotto-settore”.
Queste sono solo alcune delle caratteristiche distintive del nuovo catalogo che aiuterà i clienti a comprendere meglio la vastità della gamma prodotti a disposizione dei punti vendita Aquamat.
Uno strumento progettato con una grande attenzione al dettaglio, perchè Aquamat vuole dimostrare una grande attenzione al cliente.
Nel 2022, in Italia (e non solo) abbiamo osservato un livello di siccità mai vista prima, con dati molto allarmanti. Bacini di raccolta e laghi sempre più vuoti, torrenti e fiumi in secca, con impatti pesanti sulle colture, gli allevamenti e nelle città.
Questo scenario, che rischia di diventare cronico, ci porta a considerare l’acqua come uno dei beni più preziosi, da gestire e risparmiare con grande attenzione. Vanno in questa direzione le soluzioni per il recupero delle acque piovane ad uso domestico e residenziale.
Le analisi condotte sui consumi d’acqua pro-capite, infatti, mostrano come il risparmio idrico in casa sia percorribile in due modi.
Circa il 50% del possibile risparmio giornaliero di acqua riguarda l’acqua potabile. I metodi più efficaci sono quelli che sentiamo spesso:
utilizzare la doccia anziché la vasca da bagno.
tenere aperto il rubinetto solo per il tempo necessario.
effettuare i lavaggi in lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico.
lavare i piatti in una bacinella e usare l’acqua corrente solo per il risciacquo.
in bagno, scegliete uno sciacquone con lo scarico differenziato e doppio pulsante.
fate un controllo periodico chiudendo tutti i rubinetti.
e così via…
Il restante 50% d’acqua potrebbe derivare invece dal recupero dell’acqua piovana.
L’acqua piovana, infatti, può essere riutilizzata in bagni, WC, pulizie domestiche e della casa e per l’irrigazione del giardino, grazie a degli appositi sistemi.
Come funziona il recupero dell’acqua piovana
I sistemi di recupero dell’acqua piovana funzionano così: l’acqua viene raccolta, filtrata e conservata in apposite cisterne, chiamati serbatoi di accumulo, che possono essere da interro oppure esterni.
Ogni impianto è composto quindi da serbatoi di accumulo, filtri per tubazioni pluviali e pompa per il prelievo. I sistemi sono indipendenti da quelli che erogano acqua potabile.
I serbatoi hanno il compito di immagazzinare l’acqua raccolta, resistendo a intemperie, ossidazione e sbalzi termici. I filtri hanno il compito di ripulire l’acqua raccolta e farla fluire poi nelle tubazioni che la riportano all’uso.
I materiali utilizzati per i serbatoi per il recupero dell’acqua piovana
I serbatoisono utilizzati per lo stoccaggio di acqua potabile, acqua piovana, reflui e altri liquidi. Se ne trovano in commercio di diversi tipi: i più comuni sono quelli in polietilene e in cemento.
Il polietilene è un materiale atossico che evita lo sviluppo di alghe, rendendoli idonei al contenimento di acqua potabile. Il polietilene può sopportare elevati sbalzi di temperatura (da -20 a + 80 °C) ed è inerte nei confronti delle sostanze chimiche presenti nel suolo; inoltre garantisce che non si verifichino problemi di ossidazione e corrosione del materiale. I serbatoi in polietilene sono molto leggeri, così che risultano estremamente semplici ed economiche le attività di trasporto, installazione e manutenzione.
Il cemento è un materiale ad elevata economia di costruzione, e di grande rapidità e facilità di installazione. Il cemento garantisce la massima tenuta idraulica e un’altissima stabilità strutturale, trattandosi di vasche monoblocco.
Il dimensionamento dei serbatoi di accumulo
Quanto devono essere grandi i serbatoi di recupero delle acque piovane?
La scelta sulla dimensione dei serbatoi di accumulo per l’acqua piovana può dipendere da due fattori:
la quantità di acqua teoricamente cumulabile determinata dalla piovosità e dalle caratteristiche delle superfici di raccolta disponibili,
il fabbisogno annuo, ossia la quantità di acqua necessaria a seconda delle diverse attività svolte all’interno di un nucleo abitativo.
Il volume del serbatoio deve essere, quindi, proporzionato all’apporto di acqua piovana e alla richiesta di acqua di servizio.